Rassegna Stampa

Il Mattino - 14/11/2001

Interpellanza di Oricchio: "Sbloccate i fondi dei Patti territoriali".

Interpellanza di Oricchio
<<Sbloccate i fondi dei Patti territoriali>>

Rimuovere il blocco dei finanziamenti che interessa alcuni Patti territoriali campani e siciliani, tra cui il Cilento e la valle del Calore. Questo lo scopo dell’interpellanza urgente presentata dall’onorevole Antonio Oricchio ai Ministri delle attività produttive, dell’economia e dei rapporti con le Regioni. Con questa iniziativa il deputato di Forza Italia, eletto nel collegio di Vallo, si propone di chiarire l’orientamento del nuovo governo rispetto alla definizione dei finanziamenti e fugare i dubbi, sulla destinazione ad altri fini delle risorse.

La questione interessa alcuni Patti territoriali generalisti i quali, anche dopo il completo espletamento della fase istruttoria, non hanno ancora ottenuto i benefici di legge previsti dalla programmazione negoziata. Si tratta di undici Patti concernenti territori non interessati da eventi sismici o fenomeni alluvionali, né dichiarati a rischio idrogeologico, che risultano finanziati (in base a una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica), ma di fatto devono ancora ricevere una concreta erogazione. Sei sono localizzati in Campania: Cilento, Valle del Calore, Penisola Sorrentina, Del Fortore sannita, Appia antica e Taburno. Gli altri cinque si trovano in Sicilia: Del comprensorio di Bagheria, Del Tirreno, Dell’Alcantara, Delle Aci, e Valle del Belice.

Le risorse necessarie al finanziamento delle attività produttive di questi Patti ammonterebbero a circa 500 miliardi, disponibili anche mediante risorse residue della programmazione negoziata. Con l’interpellanza il deputato forzista intende, dunque, fare luce sulla sorte dei Patti ammessi al finanziamento, anche alla luce delle voci che si sono diffuse su eventuali intenzioni di utilizzo per altri fini delle risorse. 
Cilento Provincia? È gia polemicaOricchio presenta il progetto <<autonomista>>.

Le alternative. 
Guerra tra Vallo e SalaNon ha convinto tutti Antonio Oricchio, deputato di Forza Italia che ieri ha presentato a Salerno la sua proposta di legge per l’istituzione di una sesta provincia in Campania, quella del Cilento – Vallo di Diano.Non ha convinto neanche i due senatori che con lui, ieri mattina, hanno partecipato all’iniziativa.

Leo Borea ha rilanciato la sua proposta interregionale, a mezzo tra Campania e Lucania. Gaetano Fasolino non si è sbilanciato più di tanto, sostenendo che i problemi del Cilento si risolvano facendo la <<città metropolitana di Napoli>>, con i propri bilanci e flussi di finanziamento staccati dal bilancio dell’intera Regione, oggi penalizzata dalla megalopoli sotto il Vesuvio che assorbe tutti i fondi. E, come se non bastasse, ci si è messo anche il sindaco di Vallo della Lucania, Antonio Sansone, tanto compreso nella sua parte di amministratore di un capoluogo di là da venire (la proposta Oricchio prevede il capoluogo della nuova provincia a Vallo), da bacchettare i sindaci una cinquantina, del Vallo di Diano. I sindaci, infatti hanno mandato Sansone su tutte le furie, aderendo alla proposta dell’associazione <<Nuova Provincia Sala Consilina, presieduta da Nicola Ammaccapane, che punta ad un ente locale ancora più piccolo, senza Cilento. Oricchio ha però tentato di rimettere ordine e contemperare esigenze: <<Non dobbiamo fare le guerre di campanile - dice – Possiamo fare una nuova provincia: un sogno che da troppi anni si stà inseguendo. Possiamo trovare un accordo sul capoluogo; possiamo arrivare così, anche entro questa legislatura, alla nuova provincia>>.

Come Massa – Carrara e Pesaro – Urbino si potrebbe trovare un compromesso tra Sala Consilina e Vallo della Lucania, mettendo assieme un territorio unico del Cilento e del Vallo di Diano. Rimmarà fuori Acropoli? Probabilmente si. Visto che ci potrebbe essere la pretesa, difficile da respingere, del grande comune cimentano di rivestire il ruolo di capoluogo.La questione, insomma, appassiona e accalora gli animi. Ma mancano numerosi passaggi burocratici e amministrativi. L’acquisizione dei pareri della Regione Campania e dei comuni aderenti per arrivare con le carte in regola alla discussione della proposta di legge nei due rami del Parlamento. 

Oricchio promette: << La provincia del Cilento e Vallo di Diano si farà>>. Per ora la sua battaglia è convincere prima di tutto i suoi colleghi parlamentari della zona. Quindi dovrà riunire, come ieri i sindaci del Cilento e Vallo di Diano.Per ora vince l’egoismo gretto di campanile.